Commenti al percorso

 

Questa strada è stata oggetto di ampio dibattito fra i ricercatori storici.

Scarse le fonti storiche (vedi Tito Livio libro XXXIX della “Storia di Roma”) e scarse le tracce sul terreno, la Via Flaminia “militare” si è potuta riscoprire grazie alla tenacia di due amici – Cesare Agostini e Franco Santi – esperti escursionisti nell’Appenino tosco-bolognese.

Questi, alla ricerca di un percorso che doveva collegare rapidamente Arezzo con Bologna in epoca repubblicana, iniziarono gli scavi nella sperduta foresta appenninica.

Seguirono le “voci” locali (Pian del Voglio, Castel d’Alpi, Bruscoli,..) sull’esistenza di antiche pavimentazioni in mezzo al bosco e sul ritrovamento di una moneta romana nella fessura di una cava di pietre.

Dopo il ritrovamento di tali pavimentazioni e lo studio della struttura ed orientamento del percorso nacque una discussione in ambito istituzionale sulla possibilità che tale strada fosse veramente la via Flaminia “minor” di cui si erano completamente perse le tracce.

La “minor” è stata così battezzata dagli studiosi in antitesi con la nota via Flaminia che passa per Rimini e costruita del Console Caio Flaminio.

Per tale motivo gli autori della scoperta hanno dato il nome “militare” a questo percorso in attesa di conferme da parte delle istituzioni.

segmentompNOME MODERNONOME ANTICOCOORDINATEquota
m
COMUNEPROVINCIAREGIONE
FIESOLE-43.806667, 11.295000295FIESOLEFIRENZETOSCANA (IT)
1 - linkXIIITREBBIO-43.952841, 11.286821435San Piero a Sieve FIRENZETOSCANA (IT)
2 - linkXVIPoggio Castelluccio-44.118440, 11.2718801.131FIRENZUOLAFIRENZETOSCANA (IT)
3 - linkXXIBRENTOBRINTUM44.341667, 11.303333351MONZUNOBOLOGNAEMILIA-ROMAGNA (IT)
4 - linkXIVBOLOGNABONONIA44.494330, 11.34285462BOLOGNABOLOGNAEMILIA-ROMAGNA (IT)

Quando citiamo la via Flaminia si intende sempre la via costruita dal censore Gaio Flaminio nel 220 a.C. fra Roma e Rimini.
Questa strada è passata alla storia per la sua importanza dal II secolo a.C. fino al VII secolo ed è stata sempre conosciuta dagli storici romani, bizantini e medioevali.

Non ebbe tanta risonanza la via Flaminia detta “minore” che è stata costruita dal console Caio Flaminio – nipote del censore – nel 187 a.C. dopo la conquista finale della Gallia Cisalpina nel 188 a.C., (vedi Tito Livio nella “Storia di Roma”, libro XXXIX, paragrafo 2°, capoverso 2°).

Questa strada, realizzata per scopi militari, utilizzava prima il tratto etrusco da Arezzo a Firenze e poi attraversava gli Appennini per giungere a Bologna. Ma superato il contesto bellico è stata abbandonata e dimenticata.

Fino agli ultimi decenni del XX secolo non se ne trovava piu’ traccia. Tanto è vero che gli studiosi ipotizzavano diversi tracciati.

In tale quadro storico, i due amici – Cesare Agostini e Fanco Santi, entrambi originari di Castel dell’Alpi – seguendo “i racconti” degli abitanti della zona e stimolati dal ritrovamento di una moneta romana nella fessura di una cava di arenaria, iniziarono nel 1977 un’appassionante ricerca di questa strada del 187 a.C.

E dopo due anni di lavoro con picconi e badili, nel 1979 misero in luce il primo tronco sepolto della strada.

Dopo alcune osservazioni critiche degli studiosi che, come sopra detto, ipotizzavano vari percorsi per il tracciato della via Flaminia “minore”
fu deciso di “battezzare” la strada ritrovata come via Flaminia “militare”.