Via Flaminia “militare” Segmento 2

da TREBBIO a località POGGIO CASTELLUCCIO

 

In questo segmento troviamo due importanti testimonianze storiche del tracciato della Via Flaminia “militare”.

Poco prima della Pieve di San Giovanni in Petroio, percorrendo un sentiero ben visibile,
possiamo individuare un’allineamento di conci squadrati ai lati dello stesso sentiero che ne delimitano la larghezza a 240 cm compatibile con la stessa larghezza che si riscontra nella foresta appenninica più oltre.

Arrivati alla Pieve, siamo costretti a fare un lungo giro riprendendo la statale N 65 per oltrepassare il nuovo invaso del Bilancino. Proprio sotto il lago artificiale costruito recentemente (1998) era stato rimesso in luce con i lavori di sterro un’antico ponte a 9 arcate di inequivocabile origine romana.

Questo reperto avvalora il tracciato studiato dai due ricercatori – Cesare Agostini e Franco Santi – a partire dal 1979.

Dalla sponda Nord del lago inizia la salita per il valico della Futa e si perde il tracciato a causa del terreno franoso.

Si ritrova la Via Flaminia “militare” nei boschi dietro la località Monte di Fò in vocabolo il Poggione. Qui, per lungo tratto, si vede in ottime condizioni un basolato di pietra locale
più volte restaurato. Poco oltre l’antica strada medievale si sovrappone al tracciato romano che prosegue fino al vicino valico della Futa.

Da questo punto la Via Flaminia “militare” si avventura, quasi rettilinea, a scalare sulla cresta lo spartiacque fra i fiumi Setta e Savena. Raggiunge quindi quota 1.100 al Poggio Castelluccio sempre testimoniata da tratti di basolato più o meno sconnessi.