Via AppiaSegmento 15

Da MONDRAGONE (Sinuessa) a CAPUA (Casilinum)

 

È impossibile oggi seguire il tracciato della Via Appia in questo territorio noto come Ager falernus, solcato da numerosi corsi d’acqua che nei secoli hanno sconvolto il territorio.

Dalla località “Casino la Starza” seguiamo una strada interpoderale, molto rovinata, che lascia a sinistra il muro di cinta del cimitero (vedi scavi Via Appia) e dopo 2 km circa, in località  Ciaurro, vediamo a sinistra un grosso sepolcro quadrato detto “Torre del Paladino: poderosa opera in calcestruzzo (*) alta 8 m con grande cella sepolcrale.

Il nome “Paladino” potrebbe giustificarsi dal momento che nel medioevo le avventure dei Paladini (*) erano molto diffuse dai cantastorie ed è facile accostare alle loro epiche gesta un sepolcro imponente.

Poco dopo la strada confluisce sulla strada provinciale per Carinola e non v’è segno di continuazione.

Riportiamo solo l’ipotesi di alcuni studiosi che propongono la Masseria Santoianni come luogo corrispondente alla statio Ad pons Campanus citato dal poeta Orazio Flacco (65-8 a.C.) e mai individuato e per la Masseria Sant’Agnello il sito della statio Urbanae.

Altro elemento di riconoscimento della Via Appia potrebbe essere il ritrovameno di basoli divelti da lavori agricoli per 4 km dalla Masseria Aciti (contigua alla Masseria Santoianni) alla Via per Pizzone.

Si presume che un tronco potrebbe collegare la statio Urbanae (Masseria Sant’Agnello) con la statio Ad Nonum II in località Masseria Nuova.

Si presume anche che un tronco possa coincidere con la Via Brezza-Capua in quanto collegamento rettilineo fra la statio Ad Nonum II e la statio Ad Octavum in località Parco Spine.

Non deve meravigliare la presenza della statio Ad Nonum II prima della Ad Octavum poichè in questo tratto della Via Appia la distanza viene calcolata da S. M. Capua vetere (Capua) verso Roma (Urbe).

In occasione degli scavi preliminari per la costruzione della TAV (Treno ad Alta Velocità), in questo tronco sono emerse testimonianze dell’esistenza della Via Appia.

Di sicuro esistono cippi miliari relativi a questo segmento e, cosa più importante, l’asse viario è servito da base per la centuriazione del territorio limitrofo.

Si ricorda inoltre che nell’Ager Falernus venivano prodotti i migliori vini d’Italia ed oltre la Via Appia che passa da Mondragone (Sinuessa), la zona era servita da una sua variante, l’antica Via Latina che passa a Cellole (Cales) e poi a Sessa Aurunca.

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(*) Vedi : calcestruzzo
Paladino

nel glossario.