Via AppiaSegmento 03
Da FRATTOCCHIE (Bovillae) ad ARICCIA (Aricia)
La località Frattocchie (Bovillae) insiste su un’antichissimo sito posto alla confluenza dell’antica Via Cavona, che dalla regione Sabina portava al mare, e la progenitrice della Via Appia, la Via Albana, esistente prima di Roma per il collegamento di Alba Longa, l’attuale Castel Gandolfo, che era un’importante crocevia di culti sacri, al fiume Tevere.
Con la distruzione di Alba Longa avvenuta nel 667 a.C., i culti sacri si trasferirono a Bovillae che pertanto assunse un ruolo centrale tanto da coinvolgere anche la Gens Julia, il clan familiare di Giulio Cesare (100-44 a.C.).
In epoca imperiale Bovillae si espande con ville e nuove residenze oggi sepolte sotto le nuove ad eccezione dei resti del circo dell’Imperatore Tiberio (14-37 d.C.).
Sempre in rettifilo, superata Frattocchie, la Via Appia, sovrapposta dalla SS7 – Via Appia moderna, prosegue in salita fino ad Albano. Qua e là troviamo sepolcri ed opere di ingegneria volte a proteggere la stabilità della strada in un territorio collinare e vulcanico.
Prima di arrivare ad Albano, possiamo godere di un’amplissimo panorama che spazia dalla città di Roma fino al mare e quindi immaginare quale grandioso spettacolo naturale si poteva vedere dalle numerosissime ville romane costruite nella zona (Domiziano, Pompeo, Clodio, degli Antonini…).
In questo tratto troviamo oltre alle ville, due monumentali sepolcri, uno detto “di Clodio” e l’altro detto “di Pompeo“. Quest’ultimo ha perso circa 16 metri di altezza a causa di una bomba della seconda guerra mondiale.
Nella città di Albano (*) sono presenti vestigia archeologiche ed un interessante Museo civico.
Prima ancora della sua fondazione, l’Imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.) impiantò i Castra Albana , un accampamento militare per la IIa legione Partica a difesa di Roma. Solo successivamente la popolazione civile installatasi accanto al campo militare beneficiò della situazione e dopo la chiusura del campo ebbe un notevole sviluppo.
La Via Appia attraversa tutta la cittadina e nella villa pubblica conserva anche notevoli vestigia della villa detta “di Pompeo” e poi, lungo la strada, si trova l’ingresso principale della Porta Pretoria dei Castra Albana.
Seguendo la strada attuale raggiungeremmo Ariccia (Aricia) su un’alto viadotto costruito nel 1853 da Papa Pio IX. Invece per proseguire sulla Via Appia dobbiamo prendere un nascosto bivio a destra per entrare nella valle di Ariccia (Aricia), antico lago vulcanico prosciugato.
Nella discesa alla valle incontriamo un altro sepolcro, comunemente detto “degli Orazi e Curiazi“, con grosso basamento quadrangolare e sovrastanti singolari elementi conici posti ai quattro angoli. Poichè un altro sepolcro detto “degli Orazi e Curiazi” si trova al V miglio, recentemente alcuni studiosi ipotizzano che quest’ultimo monumento possa essere la tomba del figlio di Porsenna, Arunte, che morì durante la battaglia fra gli aricini e gli etruschi nel 504 a.C.
Di fronte al monumento troviamo la Chiesa di Santa Maria della Stella sorta sopra le catacombe di San Senatore.
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(*) Albano vale una visita.